Sono 650 gli studenti provenienti da 12 istituti scolastici che, da questa mattina fino al 25 novembre, sono attesi al Teatro Verdi di Padova per assistere allo spettacolo Quando tutto questo finirà, la nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale dedicata alle scuole secondarie di secondo grado scritta da Elena Contenta Patacchini e diretta dal regista Stefano Cordella. Formare e partecipare alla crescita delle nuove generazioni è per il TSV un importante obiettivo della propria missione, in cui rapporto tra teatro e scuola rappresenta un elemento imprescindibile per raggiungere e coinvolgere i giovani spettatori. Gli spettacoli proposti in matinée, infatti, sono solo una delle attività che lo Stabile del Veneto offre alle scuole di vario ordine e grado, che spaziano dalle visite guidate nei teatri ai laboratori di propedeutica teatrale realizzati all’interno degli istituti scolastici e ai progetti di PCTO, che per la stagione 23/24 hanno raggiunto oltre 3000 studenti di 34 istituti di tutto del Veneto.
Quando tutto questo finirà è una storia ambientata nel bagno di una scuola. Un luogo che, collocato all’interno dell’istituzione per eccellenza, rappresenta lo spazio alternativo, la zona franca, lo scenario inaccessibile, eppure ampiamente abitato e vissuto, di una parte fondamentale, autentica e segreta della vita adolescenziale.
Lo spettacolo racconta le vicende di un gruppo di ragazzi e ragazze, interpretati in scena dalle attrici e dagli attori del Teatro Stabile del Veneto Angelo Callegarin, Elisa Grilli, Alberto Olinteo, Silvia Pallotti e Martina Testa, che si scontrano con la fine delle cose. In particolare, con la fine della scuola. Questa fine ciascuno dei personaggi l’ha desiderata, ma adesso che si avvicina e che diventa concreta, adesso che li lascia orfani di qualcosa di smisurato e incomprensibile, il costringe a fare i conti con se stessi e con il mondo che invade silenzioso la loro fragile esistenza.
I protagonisti affrontano l’incombenza e la paura del futuro che metterà in luce le trame delle loro storie personali. La fine di un amore, i dubbi e le contraddizioni dell’amicizia, la complessità dei rapporti familiari. L’ansia da prestazione e le pressioni sociali che portano a considerare come inaccettabile ogni forma di fallimento. La solitudine, l’apatia, la violenza, la fatica. L’agitazione. Ma anche e sempre la traccia potente e controversa dell’incontro e della cura per l’altro, del valore dei legami. Uno spazio imprevisto (quello del bagno) scontato eppure sorprendente, capace di farsi panorama di un’immaturità necessaria e vitale, dando voce a personaggi precari, confusi e indocili che tanto hanno da raccontare.
Lo spettacolo si inserisce nel progetto della Compagnia Giovani, parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).