Caro pubblico, ecco giorni e orari di apertura delle biglietterie dei nostri teatri durante le festività natalizie: Teatro Verdi, Padova 24, 25, 26 dicembre 2024 chiuso 31 dicembre 2024 aperto 1 gennaio 2025 aperto dalle 16.00 Teatro Goldoni, Venezia 24 dicembre aperto solo la mattina dalle 10.30 alle 13.00 25 dicembre chiuso 26 dicembre aperto il pomeriggio dalle ore 16.00 31 dicembre aperto dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 fino a inizio spettacolo 1 gennaio aperto dalle ore 16 Teatro Del Monaco, Treviso 24, 25, 26 dicembre 2024 chiuso 31 dicembre 2024 aperto 1 gennaio 2025 aperto dalle 17.00 6 gennaio aperto dalle 15.30
Sogni di fare l’attore ma in quanto a preparazione parti dalla preistoria? Con Anno Zerø il Teatro Stabile del Veneto presenta un corso di propedeutica teatrale con l’obiettivo di offrire gli strumenti dell’arte teatrale ai giovani che desiderano avvicinarsi al mondo del teatro. Il corso prevede 130 ore di lezioni frontali che si svolgeranno presso il Teatro Mario Del Monaco di Treviso, dal 22 febbraio al 31 maggio 2025. Gli insegnanti, tutti attori professionisti ed esperti nella formazione teatrale, metteranno a disposizione degli allievi la profondità della propria competenza nel lavoro con la maschera, la voce, il corpo e la parola per affinare le abilità comunicative e per affrontare al meglio i provini di accesso all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni o di qualsiasi altra accademia teatrale. Ai docenti e alle docenti Davide Falbo, Meredith Airò Farulla, Claudio Colombo, Silvia De Bastiani, Emilia Piz si affiancheranno per cinque lezioni magistrali alcuni tra gli insegnanti e le insegnati più rappresentativi dell’Accademia Carlo Goldoni: Karina Arutyunyan, Paola Bigatto, Michele Modesto Casarin, Renato Gatto, Adriano Iurissevich. → Candidature entro lunedì 3 febbraio 2025 all’indirizzo propedeutica.teseo@teatrostabileveneto.it. Il Corso di propedeutica teatrale Anno Zerø è parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).
Mito del palcoscenico, pioniera della parità di genere nel teatro, icona per l’universo femminile, ieri come oggi inesauribile fonte d’ispirazione. A cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse la Fondazione TSV – Teatro Nazionale chiude il progetto speciale DonnaDuse, realizzato grazie anche al contributo del Ministero della Cultura e della Regione del Veneto, presentando il suo primo podcast in collaborazione con Chora Media: Lo specchio di Eleonora, un viaggio in tre puntate – la prima disponibile già da domani, 18 dicembre, su Spotify e Apple Podcast – scritto e raccontato da Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo e storyteller. Un secolo fa, Eleonora Duse ha dato avvio a una rivoluzione teatrale che, partita dal palcoscenico, continua a ispirare e interrogare anche nell’era digitale. Questo viaggio in tre puntate esplora tre opere fondamentali che l'hanno definita come attrice: La signora delle camelie, Casa di bambola e La città morta. Con queste interpretazioni, Duse non solo ha definito un’epoca, ma ha sfidato convenzioni, gusti e modi di pensare, lasciando un segno indelebile nella storia del teatro. A raccontare questa figura rivoluzionaria è Luca Scarlini, che intreccia la memoria della Duse con riflessioni sul presente. Ad accompagnarlo, Maura Gancitano, filosofa e fondatrice di Tlon, la sociolinguista Vera Gheno, Chiara Albanese, responsabile delle redazioni di Roma e Milano di Bloomberg, Silvia Scognamiglio, Maria Lucia Schito e Giulia Morelli, autrici e voci del podcast Mis(s)conosciute, scrittrici parentesi. I puntata - L’arte che sfida le convenzioni (disponibile dal 18 dicembre) A cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, celebriamo la “divina” del teatro, innovatrice e promotrice ante litteram della parità di genere. Partendo dal ruolo iconico de La signora delle camelie, esploriamo come la sua arte abbia sfidato convenzioni e trasformato il teatro moderno. In dialogo con Maura Gancitano, filosofa, riflettiamo sull’identità femminile, il corpo come simbolo e la tensione tra espressione personale, arte e società moderna. II puntata - Nora e la rivoluzione del teatro femminile (dal 19 dicembre) Nel febbraio 1891 Eleonora Duse debutta al Teatro Filodrammatici di Milano in Casa di bambola di Henrik Ibsen, interpretando la ribelle Nora Helmer. Un ruolo rivoluzionario per l’epoca, che Duse difese contro censure e critiche, trasformandolo in un manifesto per l’emancipazione femminile. Insieme a Silvia Scognamiglio, Maria Lucia Schito e Giulia Morelli, autrici e voci del podcast Mis(s)conosciute, scrittrici tra parentesi, esploriamo il legame tra la figura della Duse, l’arte teatrale e i movimenti femministi, svelando l’attualità del suo messaggio. III puntata - L’arte di una imprenditrice (dal 20 dicembre) Eleonora Duse, icona del teatro internazionale, unisce genio artistico e spirito imprenditoriale in una carriera di trionfi e sfide. Pioniera nel dirigere compagnie teatrali e investire in opere innovative, si confronta con i limiti sociali imposti alle donne del suo tempo. La sua relazione con Gabriele D’Annunzio è intreccio di passione e impresa culturale. A cento anni dalla morte, il suo lascito resta un simbolo di arte senza confini. In questo ultimo episodio della serie, ci accompagnano Chiara Albanese responsabile delle redazioni di Roma e Milano di Bloomberg e la linguista Vera Gheno.
Fai parte di una compagnia teatrale o ti sei diplomata/o in un’Accademia? È arrivato il tempo della MaturAzione. Con questa iniziativa, arrivata alla sua terza edizione, il Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale ha l’obiettivo di coinvolgere giovani attrici e attori diplomati all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, ma non solo, nello sviluppo di nuovi progetti autonomi, che possono essere finalizzati anche alla costituzione di compagnie o formazioni artistiche. Il bando, infatti, si rivolge a compagnie già esistenti o costituite per l’occasione, composte da 5 partecipanti. Di questi, almeno 3 dovranno essere in scena, e almeno 1 dovrà essere un’attrice o un attore diplomata/o presso l’Accademia Teatrale Carlo Goldoni. Il TSV selezionerà, sulla base dei materiali ricevuti per la candidatura, le tre compagnie o formazioni artistiche che entreranno a far parte della programmazione. Il progetto si articolerà infatti in un periodo di residenza di 10 suddivisi tra il Teatro Maddalene e il Teatro Verdi di Padova. Le candidature dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 gennaio 2025 secondo le modalità indicate nel banso. MaturAzione è parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).
Il TSV promuove il bando per la partecipazione al corso di specializzazione in Performer, ideato da Michele Modesto Casarin. Questa edizione sarà dedicata ad un percorso di approfondimento sulla Commedia dell’Arte, che non è semplicemente un genere teatrale, bensì teatralità nella sua essenza. Rappresenta infatti una pagina fondamentale della Storia del Teatro, poiché è il primo momento di definizione dell’Arte dell’Attore: le tecniche necessarie, gli orizzonti, l’etica di una professione. È la base del così detto Teatro all’Italiana, patrimonio nazionale e, in particolare, regionale veneto. Si tratta di un percorso garantito dall’esperienza di docenti, attori, registi e drammaturghi con pluriennale esperienza sia in ambito professionale che didattico e la partecipazione straordinaria di Giuliana Musso, in qualità di Attrice/Autrice e Esperta nell’Arte del racconto. Il corso prevede un totale di 120 ore di lezione con la realizzazione di una performance conclusiva, che sarà replicata durante il Carnevale di Venezia 2025.
Con l’anno 2025 “Mythos”, il festival di teatro classico di Treviso ideato da Tema Cultura, aprirà a nuove collaborazioni che segnano l’ingresso nella piena maturità della rassegna, pur anagraficamente giovane, dato che quella che verrà sarà la quarta edizione, improntata ad esplorare il tema “Héroes – Uomini e Dei”. “Sono quegli eroi raccontati da Omero e dai grandi classici”, commenta Giovanna Cordova, fondatrice di Tema Cultura e ideatrice del festival, “perché ancora oggi, anche se può sembrare un controsenso, gli eroi ci aiutano a capire di che cosa siamo fatti, aprendo nuove prospettive di pensiero e discussione”. La direzione artistica di Giovanna Cordova condivisa con Carlo Mangolini del Teatro Stabile del Veneto ha impresso un cambio di passo al festival, con la creazione di una rete territoriale a livello regionale che, oltre alla città di Treviso, coinvolgerà anche Venezia, Padova, la pedemontana trevigiana con Pieve di Soligo e il comune di Possagno con la Gipsoteca Antonio Canova. In questo modo la cultura classica diventa il collante di territori e realtà diverse, nonché apre altri scenari mettendosi a disposizione di nuovi pubblici. Seconda importante novità: a partire dal 2025 il festival diventerà centro di produzione dedicato alla drammaturgia contemporanea. Primo impegno sarà lo spettacolo “Achille e gli altri – Rapsodia d’eroi”, che andrà in prima assoluta il 19 marzo al Teatro Mario Del Monaco, per essere poi replicato il 3 aprile al Teatro Careni di Pieve di Soligo, il 9 aprile al Teatro delle Maddalene di Padova e il 13 aprile alla Gipsoteca Canoviana di Possagno. Con una regia all’avanguardia, al centro del testo, elaborato da Giovanna Cordova, l’azione teatrale viene affiancata da un parallelo racconto cinematografico, realizzato in presa diretta sulla scena da un videomaker, in modo da offrire agli spettatori un doppio binario visivo e narrativo. In scena i giovani attori di Tema Cultura Academy, con l’intervento di Caterina Simonelli e le coreografie di Silvia Bennet. Originale anche la colonna sonora, composta ed arrangiata dal maestro Attilio Pisarri ed eseguita “live” sul palco dai docenti del “Manzato”. La quarta edizione, inoltre, consolida le “alleanze” già positivamente sperimentate negli anni scorsi: il Comune di Treviso, presente con l’assessorato alla Cultura-Turismo e l’assessorato alla Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili; il Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale che ospiterà gli eventi nel Teatro “Mario Del Monaco”; la scuola per attori dell’Accademia teatrale Carlo Goldoni; il gruppo Classici Contro; l’Università Ca’ Foscari -Dipartimento Studi Umanistici di Venezia, l’Associazione musicale “Francesco Manzato”, i Musei Civici trevigiani, la Brat biblioteca per i ragazzi, il Premio Comisso under 35 – Rotary Club, l’Associazione Amici di Giovanni Comisso e Il Teatro La Stanza. Tema Cultura ha così tessuto una rete di partner a livello regionale, a cui si aggiunge il patrocinio della Provincia di Treviso, Regione Veneto e Confindustria Veneto Est. Fondamentale sarà la presenza di Banca Prealpi SanBiagio, che sostiene il festival dalla sua prima edizione e che anche quest’anno ha rinnovato la vicinanza alla manifestazione. L’assessore alla Cultura e Turismo Maria Teresa De Gregorio sottolinea così il sostegno della Città di Treviso al progetto di Tema Cultura: “Mythos 2025’ rappresenta un esempio virtuoso di come il teatro classico possa rinnovarsi e rispondere alle esigenze del pubblico contemporaneo, senza perdere il legame con la tradizione. Questa edizione rappresenta un invito a esplorare il significato dell’eroismo nelle sue molteplici sfaccettature, intrecciando linguaggi artistici e culturali diversi. L’espansione a livello regionale e le collaborazioni con realtà prestigiose sono una testimonianza del valore e del potenziale di questo festival, che si conferma un punto di riferimento per la cultura in Veneto” “Sosteniamo Mythos perché crediamo nella valorizzazione della cultura classica e dei suoi valori universali e vogliamo promuovere l’innovazione artistica nel territorio. Questa manifestazione, che unisce tradizione e modernità, rappresenta un esempio virtuoso di come le sinergie tra istituzioni, imprese e associazioni possano arricchire la comunità”, afferma Rossella Maset, responsabile Relazioni Esterne di Banca Prealpi SanBiagio, “Siamo particolarmente orgogliosi di continuare ad accompagnare Mythos, giunto alla quarta edizione, dedicata al tema Héroes – Uomini e Dei, e di promuovere un progetto che non solo celebra l’arte teatrale, ma coinvolge le scuole, i giovani e luoghi simbolo del nostro patrimonio culturale regionale”. Le sei sezioni dei “Classici” “Classici a teatro”. Questa è la parte più ponderosa del festival per numero di date, contenuti e artisti coinvolti. I palcoscenici si moltiplicano, poiché le opere teatrali e i reading - spettacolo si terranno al Mario Del Monaco e al Teatro La Stanza di Treviso, al Teatro Goldoni di Venezia, al Teatro delle Maddalene di Padova, al Careni di Pieve di Soligo e alla Gipsoteca Canoviana di Possagno. Nell’edizione del 2024 gli appuntamenti al Del Monaco e nel suo ridotto hanno segnato il tutto esaurito, confermando il successo delle proposte di Tema Cultura, organizzate con la stretta collaborazione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, che nel 2025 sarà rafforzata da una programmazione condivisa e dalla partnership strutturata con l’Accademia teatrale Carlo Goldoni, che ogni anno realizzerà un titolo legato al teatro classico. “Il Festival Mythos è un modello di successo in cui il TSV crede fortemente. In questa nuova edizione, infatti, non solo abbiamo ampliato la programmazione con grandi nomi del teatro italiano, da Pennacchi a Guanciale e Alessandro Preziosi, che saliranno sul palco del Teatro Del Monaco, ma abbiamo anche l’ambizione di estendere questo progetto a livello regionale”, dichiara Carlo Mangolini, responsabile dello sviluppo artistico del TSV – Teatro Nazionale, “Il festival Mythos nasce a Treviso e qui, grazie al lavoro di Giovanna Cordova e dell’amministrazione comunale, ha il suo cuore pulsante, ma abbiamo voluto inserire anche nel cartellone dei teatri Verdi di Padova e Goldoni di Venezia due appuntamenti e, in quanto sistema regionale, contiamo di dare il nostro contributo al fine di favorirne ulteriormente lo sviluppo”. “Mythos 2025” al Teatro Mario Del Monaco accenderà i riflettori su attori di fama nazionale, a Treviso con le loro ultime produzioni: Alessandro Preziosi (21 gennaio) sarà il solo protagonista de “Il Poeta e la sua Diva”, che scava nell’appassionato sodalizio tra Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse; Andrea Pennacchi (15-16 aprile) va in scena con “Una piccola Odissea”; Lino Guanciale (15-16 maggio) affronterà “Napoleone la morte di un dio”, testo scritto e diretto da Davide Sacco, tratto da un saggio di Victor Hugo. Quattro sono i reading-spettacolo in programma a Treviso (inizio ore 20), con le letture teatralizzate a cura dei giovani attori di Tema Academy, gli interventi musicali dell’associazione “Manzato” e l’apporto di Classici Contro – Ca’ Foscari. Saranno preceduti (ore 19) dall’aperitivo di benvenuto accompagnato dalla musica live, sempre con il “Manzato”. Martedì 14 gennaio la quarta edizione di “Mythos” sarà aperta da “Arianna, ovvero le eroine di D’Annunzio”, in cui Alberto Pavan, docente di materie classiche al Liceo Canova, racconterà di Arianna e Fedra, sorelle nel mito, che nelle opere del “vate” si tramutano in poli femminili opposti (platea teatro Del Monaco). Seguiranno martedì 6 febbraio “Nella stanza dell’imperatore”, dal romanzo di Sonia Aggi, finalista del Premio Comisso under 35 – Rotary Club (Teatro “La Stanza”); l’11 marzo arriva “Memorial” con Rosella Pretto, uno scavo nell’Iliade tratto dal capolavoro della poetessa Alice Oswald (ridotto Teatro Del Monaco); chiude il 6 maggio “A che cosa (non) servono gli eroi?” con Filippo Dini (direttore artistico del TSV), Filippomaria Pontani e Tommaso Montanari (platea teatro Del Monaco). Il debutto di “Mythos” a Venezia. Il festival farà il suo ingresso nella scena culturale veneziana martedì 29 aprile (ore 20) al Teatro Goldoni, proponendo “Eroine. L’anomalie nécessaire”, reading-spettacolo con Marcella Farioli, che per l’Universitè Paris Créteil si è occupata del mito e della storia nella letteratura greca, tra l’era arcaica e l’età classica. Per il festival porterà sul palco il suo saggio “L’anomalie nécessaire”, pubblicato da Ca’ Foscari University Press (2024), ricerca scientifica sulle donne tra il mito e il teatro di Atene, costruita con una prospettiva inedita. Attraverso una selezione di scritti antichi e moderni, proposti dalle voci di Tema Academy, Marcella Farioli farà comprendere la dimensione della “questione femminile” in epoca antica e moderna, tra pregiudizi, sospetti e drammi. Anche il reading di Venezia si svolge con la collaborazione di Classici Contro e del “Manzato”. “Eroi danteschi – Tra passato e presente”. Un’altra novità della quarta edizione, che nasce dalla collaborazione di recente avviata da Tema Cultura con la Società nazionale Dante Alighieri, comitato di Treviso, fondato nel maggio del 1900. L’incontro con la storica istituzione culturale si tradurrà in un ciclo di tre reading – spettacolo al Teatro “La Stanza” di via Pescatori: “Farinata degli Uberti. Amor di patria” (4 febbraio), “Manfredi. Eroe Ghibellino” (11 febbraio) e “Piccarda Donati. Eroina della rinuncia” (18 febbraio). Eroi danteschi affidati alla narrazione del professor Giorgio De Conti, consigliere della Società Alighieri di Treviso. Letture teatralizzate a cura di Tema Cultura e interventi musicali del “Manzato”. “Classici al Museo”. Anche la prossima edizione mette in calendario una delle sezioni più seguite del festival, il cui programma sarà svelato nei primi mesi del 2025. Ulteriormente ampliata per numero di eventi, “Classici al museo” creerà una programmazione comune che metterà in rete i Musei Civici di Treviso con la Gipsoteca Canova di Possagno, avvalendosi della collaborazione di Confindustria Veneto Est per un appuntamento ospitato nella sede di Palazzo Giacomelli. “Classici in musica”. La sezione toccherà trasversalmente tutti gli eventi del festival di teatro classico. Non ci saranno concerti, come nella terza edizione, bensì il pubblico verrà coinvolto in un percorso musicale continuo, strettamente connesso con quanto andrà in scena. Un fluire di musiche classiche e moderne grazie al fondamentale contributo dell’associazione musicale “Francesco Manzato”, presente nelle varie date con i propri docenti e con gli allievi. Saranno quest’ultimi ad introdurre il pubblico ai reading-spettacolo al Teatro Del Monaco; la musica accompagnerà gli interventi di scrittori e cattedratici, nonché le letture dantesche e gli appuntamenti nei musei. E ancora la musica coinvolgerà le scuole superiori di Treviso, per sottolineare la grandezza delle eroine omeriche nell’ambito del laboratorio “Aletheia”, curato dall’Università Ca’ Foscari, previsto il 16 aprile a Santa Caterina. Infine, il lavoro più impegnativo per il “Manzato” sarà la composizione della colonna sonora di “Achille e gli altri – Rapsodia d’eroi”. “Classici a scuola”. Prosegue, con la collaborazione dell’assessorato alle politiche giovanili e pubblica istruzione della Città di Treviso, la sezione che si rivolge alle nuove generazioni, con l’intento di far riscoprire ai giovani l’attualità del testo classico, offrendo loro nuove modalità di interpretazione dei valori fondanti della cultura classica. Già sperimentato con successo nell’edizione 2023, il progetto sarà incrementato con la organizzazione di tre laboratori articolati in cinque sessioni, a titolo gratuito per le scuole superiori che vi aderiscono. Obiettivo: introdurre il pensiero degli autori classici in quegli istituti scolastici che non contemplano questa materia nei piani di studio, farcendo agire in prima persona gli allievi. Al termine dei laboratori è prevista la restituzione finale al Teatro “La Stanza”. Il progetto di Tema Cultura comprende i laboratori “Una finestra sul futuro. Nuovi eroi del web: generazione zero e intelligenza artificiale” e “Finestre di conoscenza: prima della prima”, cinque incontri nelle scuole in preparazione agli spettacoli che saranno rappresentati al Teatro Del Monaco. A questo si aggiungerà un esperimento inedito, promosso dal laboratorio Aletheia a cura di Alberto Camerotto e Luigi Spina con l’intervento di Valeria Melis, Katia Barbaresco, Federica Leandro, Ludovica Consoloni, Silvia Bigai, Elisabetta Biondini, Federico Tanozzi ed Enrico Chies. Il progetto innovativo, proposto per la prima volta a Treviso, si terrà il 16 aprile (dalle ore 9 alle 13) all’auditorium Santa Caterina, dove gli studenti delle scuole superiori incontreranno docenti e ricercatori dell’Università Ca’ Foscari. Tema dell’incontro “L’altra Odissea, tutte le eroine e le dee di Ulisse. Dall’epos al teatro”, sulle figure femminili del poema di Omero, dalla dea Atena a Penelope, narrate nello spettacolo “Una piccola Odissea”, che Andrea Pennacchi porterà al Teatro Del Monaco il 15-16 aprile. Letture teatralizzate a cura della compagnia di Tema Academy e degli allievi dell’Accademia Carlo Goldoni. Nell’edizione 2025 la sezione “Classici a scuola” si avvarrà del contributo di due nuovi sponsor: Spazio Agostini e Silverlux. “Classici work in progress”. Tema Cultura ripropone i corsi dedicati a bambini e ragazzi, che nell’edizione 2023 sono stati 145, suddivisi tra gli incontri svolti alla Brat – Biblioteca dei ragazzi e al Teatro “La Stanza”. Il progetto 2025, attivato nelle due sedi, metterà in luce un piccolo grande eroe della letteratura mondiale: “Le Petit Prince” di Saint-Exupery, eroe bambino in grado di parlare anche agli adulti. I corsi (ingresso libero e gratuito) iniziano a gennaio; saranno conclusi dalla restituzione pubblica finale del lavoro svolto dagli allievi, prevista nel mese di giugno.
Chi soffre, in varie forme, di problemi d’udito quali difficoltà può avere nella fruizione di attività culturali, come le rappresentazioni teatrali? A questo quesito mira dare una risposta il progetto di Terza Missione Università di Padova “Il teatro si fa sentire”. Realizzato, a cura del dottor Davide Brotto, dal Dipartimento di Neuroscienze, dell’Università di Padova in stretta collaborazione con la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, il progetto si pone l’obiettivo di indagare le difficoltà delle persone affette da ipoacusia nel fruire di attività ricreative-culturali come l’andare a teatro. E di comprendere i limiti che chi soffre di ipoacusia deve affrontare e di come superarli. La persona affetta da ipoacusia è spesso limitata nell’accesso alle dinamiche di relazione interpersonale a causa della sua disabilità. In particolare la fruizione di esperienze/eventi di tipo culturale sono certamente le più difficili da gestire. Il progetto “Il teatro si fa sentire” si pone l’obiettivo di andare incontro a questo tipo di esigenze tramite una collaborazione stretta tra il Teatro Stabile del Veneto e il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, elaborando un sistema di fruizione dell’esperienza teatrale che sia il più inclusivo possibile e possa agevolare la fruizione di questo tipo di rappresentazione anche per i pazienti più fragili affetti da ipoacusia. Nella pratica, a partire dallo spettacolo I parenti terribili (28 nov> 1 dic) al Teatro Del Monaco di Treviso e da Re Chicchinella (11> 15 dic) al Teatro Verdi di Padova, in tutti i titoli della Stagione 24/25 il pubblico avrà la possibilità di usufruire di uno speciale sistema di ascolto per migliorare la propria esperienza in sala: a chi ne farà richiesta, sarà data in dotazione una cuffia apposita per godere al meglio della rappresentazione. Assieme alla cuffia, il suggerimento di presentarsi, per una visita di controllo, alla UOC Otorinolaringoiatria Azienda Ospedale-Università di Padova, referente professoressa Elisabetta Zanoletti alla UOC di Foniatria e Audiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, direttore professor Cosimo De Filippis. La prenotazione delle cuffie dovrà avvenire tramite la pagina Accessibilità del sito teatrostabileveneto.it. «La collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, così sensibile ai bisogni della propria utenza – spiega il professor Cosimo De Filippis, direttore della UOC di Foniatria e Audiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello – ha consentito la nascita di questo progetto che negli intenti non solo servirà per rendere più fruibili le rappresentazioni teatrali proposte ma anche permetterà alle persone che manifestano difficoltà uditive di poter approfondire successivamente questa problematica sia presso la Clinica Otorinolaringoiatrica di Padova che la U.O.C di Audiologia e Foniatria di Treviso, entrambe strutture assistenziali dell’Università di Padova. Quello tra udito e le relazioni sociali è uno stretto legame che ci permette di percepire e ascoltare i suoni. È, infatti, il senso che, più di ogni altro, ci dà la possibilità di rispondere agli stimoli che ci arrivano dall’esterno, come i suoni e le voci, e ci consente di esplicitare le necessità che ci vengono dall’interno, come i pensieri e gli stati d’animo. Sentire rappresenta la capacità essenziale che ci aiuta a creare legami con il mondo che ci circonda, inserendoci all’interno di un contesto e rendendoci parte della società – continua De Filippis –. La partecipazione alle rappresentazioni teatrali proposte dal Teatro Stabile del Veneto, è una delle attività più sentite dalla popolazione, soprattutto anziana, perché il teatro è uno dei mezzi più efficaci a portare messaggi alla persona in un contesto ambientale sicuramente appagante. L’udito rappresenta il senso che, più di ogni altro, è usato da chi pone al centro le relazioni, supportato dalla capacità di prestare attenzione agli altri, al loro vissuto e alle loro emozioni. Si tratta di un senso che permette di comunicare e condividere, attraverso l’ascolto prima e la parola dopo, la propria emotività, conoscendo e riconoscendo gli altri, rispettandone i desideri e i sentimenti». «La nostra clinica e il nostro Dipartimento – sottolinea la professoressa Elisabetta Zanoletti – sono da sempre attenti alle ricadute sociali delle nostre attività cliniche e di ricerca sul nostro territorio. Questo progetto può sembrare un piccolo seme, ma ci aspettiamo ottime ricadute. È un altro modo per creare consapevolezza relativa all’ipoacusia e al suo trattamento, ormai alla portata di tutti. Siamo felici inoltre della preziosa collaborazione con un’istituzione così rilevante come il Teatro Stabile del Veneto». «Questo progetto – dice il dottor Davide Brotto – nasce per rendere sempre più inclusiva la partecipazione degli utenti alle rappresentazioni teatrali proposte dal Teatro Stabile del Veneto, ma vuole andare più in là. Non solo rispondere al bisogno specifico, ma cogliere la potenziale esigenza di salute che ci sta dietro. Solo così possiamo intercettare delle fragilità che si stanno manifestando, prima che diventino un problema conclamato per il paziente. Ormai possiamo trattare ogni forma di perdita uditiva, e quindi perché non farlo, anche attraverso un’istituzione culturale come il teatro. I miei ringraziamenti al Teatro Stabile del Veneto per la collaborazione e l’entusiasmo con cui sono stato coinvolto nel mondo del teatro e con cui ho sviluppato il progetto. La professoressa Zanoletti e il professor De Filippis si sono poi resi disponibili con la loro esperienza ad arricchirlo e a mettere a disposizione i loro riferimenti per consentire a chi volesse di farsi seguire per quanto riguarda la valutazione clinica». «Da anni siamo impegnati in progetti volti a trasformare gli spazi dei nostri teatri in luoghi accessibili alle persone con disabilità anche attraverso la dotazione di strumenti tecnologici e processi di digitalizzazione utili a rendere sempre più inclusivi i nostri servizi, dalla partecipazione agli spettacoli alle visite guidate – conclude Claudia Marcolin, direttore generale della Fondazione TSV-Teatro Nazionale –. Siamo grati all’Azienda Ospedale-Università di Padova per averci coinvolto in un progetto come questo il cui valore aggiunto sta nell’usare il teatro quale strumento di prevenzione per la salute e il benessere delle persone».
Con l’edizione del 2024 la rassegna teatrale Asteroide Amor, promossa e ideata dalla Fondazione di Venezia all’interno del progetto Giovani a Teatro 2.0 e curata da Susanne Franco, Delegata della Rettrice alle Attività Teatrali dell’Università Ca’ Foscari Venezia e da Annalisa Sacchi, Direttrice del corso di Laurea in Teatro e Arti Performative dell’Università Iuav di Venezia, in collaborazione con Fondazione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, cambia formato e si trasforma in AA@FEM, un festival con un taglio tematico specifico. Asteroide Amor è nata per dare una nuova configurazione al progetto Giovani a Teatro 2.0 che, per oltre un decennio, Fondazione di Venezia ha promosso a favore delle giovani generazioni attraverso un lavoro di formazione e diffusione culturale, rivolgendosi in particolare agli adolescenti e privilegiando contesti di rischio sociale e abbandono scolastico, con proposte e circuiti performativi della scena contemporanea. Il progetto AA@FEM risponde all’attuale emergenza culturale, sociale ed educativa cui stiamo assistendo rispetto alla violenza di genere, la cui eco anche mediatica sta crescendo esponenzialmente grazie a un generale movimento di presa di coscienza da parte delle giovani generazioni. Lo scopo è dunque sostenere e incoraggiare con urgenza queste generazioni nei processi di riconoscimento e segnalazione delle condizioni di discriminazione e rischio. Divulgare e radicare l’educazione sostenendo pratiche di prevenzione attraverso l’azione culturale, politica e comunicativa è una responsabilità che AA@FEM ha assunto pienamente con questa edizione. All’origine del progetto è anche il desiderio di rendere omaggio a Eleonora Duse in occasione del centenario della morte e valorizzarne il ruolo incendiario di donna indipendente e di enorme e riconosciuto talento, cosmopolita e autodeterminata, che proprio nel teatro trovò un mezzo di emancipazione e di espressione capace di proiettarla in una dimensione fortemente prefigurativa anche e soprattutto rispetto alla condizione femminile del suo tempo. La dedica a Duse è declinata nei termini di una possibile genealogia, per tutte le donne passate, presenti e future cui il teatro ha fornito una straordinaria possibilità di libertà e affermazione. Dal 28 novembre al 14 dicembre 2024, AA@FEM offrirà al pubblico una selezione di spettacoli tutti al femminile (regia, coreografia, performance, interpretazione e ideazione) e che mettono al centro temi di sensibilizzazione alla violenza di genere, ma anche questioni di empowerment femminile e pratiche di equità e inclusione. Parte integrante del programma sono anche due workshop, tenuti dalle artiste e dagli artisti coinvolti nel festival e rivolti alle studentesse e agli studenti di Università Ca’ Foscari Venezia e Università Iuav di Venezia. Con il festival AA@FEM Fondazione di Venezia condivide insieme agli altri partner l’impegno ad assumere un ruolo attivo sulla questione di genere affrontando questo delicato tema attraverso il potere dell’arte e in particolare del teatro. Alcune sedi e le collaborazioni di questa edizione 2024 sono in continuità con il passato e dunque molti eventi saranno ospitati da Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta e Teatro Goldoni, M9 - Museo del ’900 a Mestre e Palazzo Trevisan degli Ulivi/Pro Helvetia mentre altri dallo Spazio Punch (Giudecca). Il festival aprirà all’insegna dell’inclusione con uno spettacolo fruibile da un pubblico sordo e non sordo, Monumentum DA di e con Cristina Kristal Rizzo e Diana Anselmo (28/11, Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta), ultima declinazione di un più ampio progetto che interroga le forme della memoria collettiva e del ritorno delle immagini riflettendo sul dispositivo del Monumento come traccia vivente e materia corporea attraverso le possibilità creative e poetiche della Lingua dei segni, alienata e marginalizzata dai processi di potere fonocentrici. Proseguirà con l’atteso ritorno della compagnia Motus con I Saw Light (29/11-1/12, Teatro Goldoni) una produzione TSV – Teatro Nazionale, realizzata con le attrici e gli attori neo-diplomati dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni per rendere omaggio a Kae Tempest e sperimentare forme di composizione collettiva e corale che, alle esibizioni dei singoli performer, preferisce la manifestazione delle loro connessioni, attraverso poesie, lyrics, romanzi e testi teatrali. La seconda settimana presso il Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta si susseguono due altri spettacoli: Whitewashing di Rébecca Chaillon e Aurore Déon (3-4/12), che esplora la pratica dello sbiancamento, il razzismo e l’invisibilizzazione delle donne nere all’interno di una società bianca; e I’ll Do I’ll Do I’ll Do di Dewey Dell (5-6/12), che nasce da una ricerca di Dewey Dell attorno al corpo ubiquo, tempo visibile, presente e assente, delle streghe per tessere le trame di un sabba immaginato. Al Teatro Goldoni seguirà Emma Dante che firma la regia e l’adattamento di Re Chicchinella (6-8/12, Teatro Goldoni) una favola parte della raccolta seicentesca Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, con cui indaga l’ottusità del potere e l’avidità e l'indifferenza a cui attinge. La terza settimana inizierà presso lo Spazio Punch con due appuntamenti, ovvero Lesbos2174 di e con Ilenia Caleo e Martina Ruggeri aka Bunny Dakota (9/12), che evoca l’idea di un ‘ionoi’ transcorporeo, tattile, sensibile dove non esistono confini tra i corpi, e SUPERORGANISMO di Industria indipendente (10/12), un luogo fatto di suono, risonanze, voci e vibrazioni, scrittura e pratiche condivise, un altrove attraverso il quale prendersi cura di noi stess* e delle altre, in cui danzare, farsi tatuare, in cui conoscere e riconoscersi come un unico corpo. La danzatrice, coreografa e regista ungherese Eszter Salamon sarà invece presente con un doppio appuntamento: lo spettacolo MONUMENT 0.7: M/OTHERS, un raffinatissimo duetto di danza in cui si esibisce insieme alla madre Erzsébet Gyarmati nella sala M9 Orizzonti di M9 - Museo del ‘900 (11/12); e il suo film più recente intitolato Sommerspiele (12/12, Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta, in collaborazione con la rassegna di film CinemARTa), una fiction surreale sui rapporti tra storia e memoria, che affronta i fallimenti della memoria collettiva come forma di resistenza poetica, l’autonomia delle arti e il rapporto tra sport e nazionalsocialismo. Il festival si concluderà con un concerto/performance in collaborazione con New Echo System/Pro Helvetia in Venice del duo svizzero BUREAU BUREAU, ovvero Sonia Loenne (voce) e Alvin Schwaar (synth) (13/12, Palazzo Trevisan degli Ulivi), che gravita attorno alla musica sperimentale e alla poesia, e Bless this Mess di Katerina Andreou (14/12, Teatro Goldoni), che con il suo primo pezzo di gruppo si chiede come può la confusione diventare uno strumento, una strategia creativa, e dà vita a uno spazio che genera un impeto e un desiderio irrefrenabile di muoversi insieme agli altri. Clicca qui per maggiori informazioni sugli spettacoli e sulla rassegna
Hanno sfiorato il numero di 200 i candidati che, in questi giorni al Teatro Goldoni, hanno affrontato il vaglio della commissione esaminatrice dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni – ATCG per i provini di ammissione al nuovo triennio della scuola del Teatro Stabile del Veneto. Vale a dire un incremento del 46% rispetto all’anno precedente. Sono 10, invece, i giovani attori che oggi hanno ricevuto il diploma per aver concluso il loro percorso di formazione lo scorso luglio. Sempre più selettiva, dunque, e sempre più alto il livello della formazione garantito dall’ATCG, progetto cardine del programma TeSeO – Teatro Scuola e Occupazione nato dall’Accordo di Programma tra la Regione del Veneto e il TSV-Teatro Nazionale, che ogni anno diploma nuovi giovani talenti garantendo ad almeno il 75% una ricaduta occupazionale nei tre anni successivi. I 10 attori neodiplomati, Francesca Accolla, Teresa Bisoni, Elena Folgoni, Lorenzo Paderno, Simone Pedini, Natanaele Pogliaghi, Laura Taddeo, Giuseppe Tammaro, Stefano Vannacci e Andrea Zani, infatti, sono già in prova proprio sul palcoscenico del Goldoni per il loro primo lavoro da professionisti in una produzione dello Stabile del Veneto, lo spettacolo I saw light diretto dalla compagnia Motus, che debutterà il prossimo 29 novembre nell’ambito del festival Asteroide Amor. “Premio Carraro per il teatro del futuro” Una crescita che rende l’ATCG sempre più attrattiva non solo nei confronti dei giovani attori, ma anche delle imprese. L’appuntamento della consegna dei diplomi di questa mattina è stato, infatti, anche occasione per l’azienda Carraro di conferire per la prima volta il “Premio Carraro per il teatro del futuro” a, Teresa Bisoni, Simone Pedini e Laura Taddeo, i tre giovani attori che hanno ricevuto il più alto voto di diploma tra quelli appartenenti alla classe del terzo anno accademico 2024/25 di ATCG. “L’Accademia Teatrale Carlo Goldoni è una delle più attrattive sul panorama nazionale. Dall’incremento delle candidature all’iniziativa del Premio Carraro, tutto è sintomatico di un’importante crescita che la nostra scuola ha raggiunto. Ringrazio Tomaso Carraro perché ancora una volta ha voluto credere nel nostro Teatro e investire nella formazione dei giovani attori istituendo un importante riconoscimento”. Ha affermato Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione TSV – Teatro Nazionale. “Da anni siamo al fianco del Teatro Stabile del Veneto, con diverse iniziative. In particolare abbiamo avuto modo di apprezzare i giovani dell'Accademia Teatrale Carlo Goldoni e l'idea di creare per loro il Premio Carraro per il teatro del futuro ci è venuta in modo quasi naturale - ha dichiarato Tomaso Carraro, Vice Chairman e Chief CSR Officer del Gruppo Carraro -. D’altra parte nelle nostre aziende abbiamo l'obiettivo di valorizzare e far crescere i giovani talenti. Abbiamo dunque deciso di fare lo stesso anche nell'ambito dell'arte e in particolare in quello del teatro. Si tratta di un percorso che è solo all'inizio ed abbiamo intenzione di espandere questo rapporto virtuoso tra impresa e cultura. “Il raddoppio delle candidature per il nuovo triennio confermano l’Accademia Teatrale Carlo Goldoni come un punto riferimento nel panorama delle scuole teatrali in Italia – ha dichiarato Carlo Mangolini, direttore dell’ATCG –. A fare la differenza rispetto all’offerta sul suolo nazionale sono sicuramente l’alto tasso di ricaduta occupazionale che garantiamo, l’opportunità di studiare in due sedi prestigiose come il Teatro Verdi di Padova per il terzo anno e da quest’anno anche il Teatro Goldoni di Venezia per il biennio, ma soprattutto gli scambi formativi che abbiamo attivato in Europa. Oltre al progetto Erasmus+, già rinnovato per il 2025, come Teatro Stabile del Veneto stiamo dialogando con partner europei al fine di costruire un’accademia sul modello delle migliori scuole di teatro internazionali. Ai giovani che oggi si diplomano auguro di continuare con impegno e dedizione senza mai abbandonare la passione per il teatro che li ha portati fino a qui”. Connessioni internazionali, l’ATCG guarda all’Europa Tra le attività di carattere internazionale l’ATCG partecipa già al Programma Erasmus+ che porta docenti provenienti da prestigiosi centri teatrali europei a tenere workshop innovativi nelle sedi di Venezia e Padova, mentre gli allievi attori hanno a loro volta l’occasione di partecipare a esperienze formative all’estero. Quest’anno il progetto Still Connected Theatre Education via Digital Skills, orientato allo sviluppo di competenze digitali legate alla produzione in ambito teatrale, si svolgerà presso la Academy of Theatre and Digitality di Dortmund in Germania, aprendo queste opportunità anche ad alcuni giovani già diplomati. Il TSV-Teatro Nazionale è intenzionato, inoltre, a sviluppare un Network di Accademie Teatrali Europee legate ai Teatri Nazionali. In questo contesto ha già ospitato nel 2024, e rinnoverà anche nel 2025, la residenza di una regista greca tramite un programma di internazionalizzazione degli artisti sostenuto dal Teatro Nazionale Greco di Atene. Inoltre, il TSV sta collaborando con l’Accademia del Teatro Nazionale di Bretagna, nell’ottica di fornire a ex allievi e allieve nuove opportunità formative all’estero, ma anche per creare percorsi didattici congiunti e scambi di buone pratiche.
Si terrà questa sera, lunedì 11 novembre, al Ridotto del Teatro Verdi di Padova alle ore 17, la cerimonia di consegna dei prestigiosi Premi della Critica 2024 assegnati annualmente dall’ANCT, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro presieduta da Giulio Baffi. Nutrito il gruppo dei vincitori che saranno presenti in sala. Il Premio alla carriera nel nome di Paolo Emilio Poesio è andato quest’anno al regista e scenografo Pier Luigi Pizzi. Riconoscimenti alla “Trilogia della città di K” di Chiara Lagani e Luigi De Angelis da Agota Kristof, quest’ultimo anche regista. Nutrita la compagine degli attori scelti dai soci dell’associazione sparsi un po’ in tutta Italia. A cominciare da Giuliana De Sio per proseguire con Fausto Russo Alesi, Anna Della Rosa e Peppino Mazzotta. Premi anche al Teatro Nest di Napoli, a Giuseppe Cutino per la regia di “Totò e Vicé” di Scaldati, Davide Iodice per il suo progetto di scuola elementare del teatro, alla regista Veronica Cruciani, al musicista Alessandro Nidi e all’esperienza di teatro comunità “Tovaglia a quadri” ad Anghiari. Due i premi distribuiti dalle riviste associate all’ANCT: “Hystrio”, che ha scelto Gabriele Vacis, e “Catarsi, i teatri delle diversità” che ha optato per il Teatringestazione di Anna Gesualdi e Giovanni Trono. L’appuntamento è aperto al pubblico su prenotazione cliccando qui.
Il 28e il 29 novembre Matricola Zero presenta il primo studio del lavoro teatrale nell’ambito del progetto Per Aspera Ad Astra–come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza–Sesta Edizione–avente come capofila la Compagnia della Fortezza di Volterra e realizzato in partnership con il Teatro Stabile del Veneto presso il carcere “Due Palazzi” di Padova, recitato dagli attori-detenuti della sezione Alta Sicurezza (AS1), a cura delle attrici e degli attori dell'Associazione culturale Matricola Zero e con il tutoraggio di Giuliana Musso. Il pubblico interessato potrà partecipare alla recita del 29 novembre. L'ingresso all'Istituto è previsto alle 13,45 e inizio spettacolo alle 14,30. Per partecipare è necessario prenotarsi scrivendo una mail a info@matricolazero.it con oggetto ISCRIZIONE GEPPETTO 29 NOVEMBRE, entro e non oltre il 14 novembre. I posti sono limitati. Crediti Drammaturgia Marco Mattiazzo, Federica Chiara Serpe - con gli attori-detenuti del settore Alta Sicurezza della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova - regia Federica Chiara Serpe aiuto regia Maria Celeste Carobene, Alice Centazzo - ambienti sonori Leonardo Tosini luci Roberto Raccagni burattino L’Aprisogni - Compagnia di teatro di burattini e figura costumi e oggetti di scena Matricola Zero - tutor formativo del progetto Giuliana Musso immagine locandina e diapositive Serena Pea - organizzazione Federica Chiara Serpe, Annalisa Nangamo produzione Matricola Zero, TSV – Teatro Nazionale per il Progetto Per Aspera Ad Astra - Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza - VI Edizione progetto sostenuto e promosso da Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa e Fondazione Cariparo a cura di Carte Blanche - Centro Nazionale Teatro e Carcere Si ringraziano inoltre Claudia Chiggio e Roberto Tonon di Area48, Laboratorio Scolpiamo, Teatro Boxer, Alessandro Fassio, Albina per il vestito di Pinocchio
Riprendono gli incontri tra il pubblico e gli interpreti, un’opportunità preziosa per conoscere più da vicino i protagonisti degli spettacoli della stagione. Saranno delle vere e proprie conversazioni tra artisti e spettatori, dove sarà possibile approfondire i temi delle opere e soddisfare ogni curiosità sullo spettacolo in oggetto. Per quanto riguarda il Teatro Verdi di Padova, gli incontri con il pubblico si terranno di venerdì presso il Foyer del Teatro. Gli incontri saranno moderati da Carlo Mangolini. Il primo incontro si terrà venerdì 8 novembre alle ore 18.00 con la compagnia della nuova produzione del TSV I parenti terribili diretta da Filippo Dini. Eventi gratuiti a ingresso libero I prossimi appuntamenti Aspettando Re Lear - 22 novembre ore 18 Re Chicchinella - 13 dicembre ore 18 Cose che so essere vere - 10 gennaio ore 18 Molto rumore per nulla - 24 gennaio ore 18 Il caso Jekyll - 7 febbraio ore 18 L’Anatra all’arancia - 14 febbraio ore 18 La moglie saggia - 21 febbraio ore 18 Perfetti sconosciuti - 7 marzo ore 18 Moby Dick alla prova - 28 marzo ore 18 Sior Todero brontolon - 4 aprile ore 18 L’ultima domenica di agosto - 9 maggio ore 18 Ancora tempesta - 16 maggio ore 18